domenica 14 marzo 2004

I PROMESSI SPOSI


Tutti sanno che a quel lago 
che d’un ipsilon l’imago 
per lombarda terra traccia 
Como volge la sua faccia 
esso ha una biforcazione 
fra Martino e il Resegone 
che in periodo d’alluvione 
spazza d’Adda il letto secco 
per poi giunger fino a Lecco 
nel periodo che narriamo 
Lecco aveva un castellano 
la fortezza, una magione 
e spagnola guarnigione 
che a ritmo di fandango 
fè ballar in mezzo al fango 
tutta la popolazione 
con la vanga e col piccone 

sen veniva pel budello 
Don Abbondio bello bello 
recitando il suo breviario 
qual soleva d’ordinario 
giunse al bivio che da un lato 
porta a casa del curato 
me nel mezzo fu fermato 
da due ceffi tutti sozzi 
di Rodrigo gli scagnozzi 
gli riportan tal messaggio: 
“dacci retta se sei saggio 
di Mondella il matrimonio 
per doman non s’ha da fare 
non convienti di rischiare 
di causare un pandemonio 
e ovviamente non fiatare!” 
don Abbondio si inchinava 
all’intimazione brava 
ed acconsentì ossequioso 
al progetto criminoso