domenica 21 marzo 2010

IO ODIO POWER POINT





Io odio power point.
Quattro anni di lezioni universitarie mi hanno portato a questa incontrovertibile verità.
Ci sono sicuramente dei vantaggi nell’inarrestabile evoluzione tecnologica che ha portato dalle lavagne a gesso a quelle luminose e da queste a pc, proiettori… e presentazioni power point.
Non dico che siano sempre un male, dico che offrono una facile scorciatoia a chi non sa insegnare per mettere insieme una parvenza di lezione
Voglio dire: perfino io con una dozzina di slides ben fatte saprei tenere una lezione su un argomento che non conosco. O meglio saprei tenere quella che spesso viene spacciata per lezione.

Una volta non era così facile; per affrontare un centinaio di studenti armati solo di un gesso bisogna essere molto preparati, e avere le idee estremamente chiare su quanto dire e sui passaggi per farlo.
La lavagna non perdona, se a metà non sai più cosa devi fare o fai un errore qualcuno potrebbe anche accorgersene e chiedertene ragione. Invece con una comoda presentazione la memoria non vacilla mai e se la spiegazione è approssimativa prima che lo studente se ne renda conto si è già passati oltre.

Vediamo alcuni dei punti deboli dell’insegnare a mezzo di presentazioni ppt:

1.È impossibile seguire un ragionamento su slide.
Il ragionamento è già completamente dispiegato, invece sarebbe più facile per l’apprendimento che le formule chimiche si sviluppassero man mano, i grafici si componessero di una curva alla volta con la relativa spiegazione, persino gli elenchi sono più comprensibili se scritti punto per punto alla lavagna, per non parlare della risoluzione di equazioni o simili.

2.Se il professore “le passa” nessuno ascolta perché “tanto quello che dice c’è scritto sulle slides”
Se invece “non le passa” è una gara a chi copia più in fretta piuttosto che a sentire la lezione. 
Si tratta in ogni caso di una battaglia persa, perché il tempo che lo studente impiega a scrivere è enormemente più lungo di quello impiegato dal professore a leggere, figuriamoci se in questo passaggio di informazioni c’è tempo anche per capire!
Se il professore segue le slides ma ogni tanto aggiunge qualcosa nessuno fa in tempo ad accorgersene, perché tutti sono troppo intenti a copiare.

Non che le slides siano del tutto inutili: permettono a tutti di vedere, si possono riportare disegni complessi, fotografie, risultati di studi statistici… però andrebbero usate con moderazione.

In particolare:

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DOs

DON’Ts
Immagini di atlanti, diagnostica ecc

Scritte per esteso di 20 righe da leggere
Ricapitolazione per sommi capi dell’argomento della lezione o di un punto specifico dell’argomento

Intere lezioni costituite da elenchi incomprensibili a mo’ di indice del libro
Richiamo di una formula fisica o chimica
Svolgimento di equazioni o reazioni


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In breve le slides sono un utile strumento nelle mani giuste, se affiancate e sostenute talvolta dalla vecchia, cara lavagna. Nelle mani sbagliate diventano invece un ottimo strumento per non imparare a tenere una lezione decente.


3.Le presentazioni power point, eliminando il tempo necessario a scrivere (che può sembrare tempo morto ma dà la possibilità allo studente di seguire e con un po’ di fortuna di capire) danno l’illusoria sensazione di riuscire a coprire vaste aree di programma in pochissimo tempo.
Illusoria perché se il professore riesce a leggere degli schemi di 50 argomenti in un’ora non significa che lo studente ascoltandoli li abbia capiti tutti e 50! Ci vuole un processo di apprendimento che, si sa, è lento.
D’altra parte se fosse sufficiente la lettura di uno schema per capire un argomento i libri non sprecherebbero decine e decine di pagine laddove basterebbe un misero elenco.

Meglio allora focalizzarsi sulla spiegazione di un solo argomento difficile o fondamentale e demandare il resto al libro per il semplice motivo che se lo studente a lezione sente 50 argomenti e li deve riprendere da capo tutti e 50 sul libro a che serve andare a lezione? Laddove se se ne comprende almeno 1 sarà un punto di partenza e un metodo per gli altri 49.
Inoltre se il ragionamento si svolge lentamente è più facile riprendere il filo dopo una distrazione. Gli studenti sono umani e, si sa, si distraggono (ottimi professori sono quelli che non fanno distrarre l’uditorio, ma rari) se però nel tempo di dire l’ora al vicino il docente ha già detto 4 cose fondamentali per il proseguimento della lezione è impossibile da quel momento seguire il resto.
I miei appunti sono pieni di puntini di sospensione corrispondenti a “non ho più la benché minima idea di cosa si stia parlando”.


4.Ogni lezione inizia o termina con le fatali parole:“se non capite fate domande” ma se nessuno fa domande non vuol dire che abbiamo capito tutto, vuol dire spesso che ci abbiamo capito così poco da non sapere da dove cominciare per fare una domanda.
Anche perché una domanda per non essere stupida prevede che ci sia qualcosa da capire (quindi NON un elenco) e che il ragionamento per sommi capi sia chiaro, ma che un punto preciso di suddetto ragionamento risulti invece oscuro. La prima domanda che, invece, si legge negli occhi di ogni studente in questi casi è “potrebbe per favore rispiegare meglio tutto quello che ha detto nell’ultima mezz’ora di modo che possa capire quel tanto da poter fare una domanda decente?”
Prima o poi qualcuno avrà il coraggio di proferire questa domanda inespressa e allora ci sarà da ridere… o da piangere.


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