sabato 8 dicembre 2012

CANCER (Le nebbie del tempo 2)


Il dizionario etimologico per la parola cancro riporta:

deriva da lat. Cancer, granchio. Genere di grave e dolorosa malattia in forma di tumore ulcerato e livido, che attacca di preferenza le parti del corpo dotate di senso più squisito, come la lingua, le labbra, gli occhi, le mammelle ecc. così denominato, perché suole essere circondato di vene turgide e varicose, che sembrano le gambe e le branchie del granchio, ovvero perché come questo animale è tenace alla preda, ed una volta afferrata colle sue branchie mai più l’abbandona.

E’ una descrizione bella, romantica, ottocentesca, ma si comprende a fondo solo se ne sei testimone.

A lezione ti dicono che i T4* della mammella non esistono più. Che “Sì, una volta quando ero studente mi è capitato di vederne uno su una signora che stava in un paesino sperduto in montagna…” Che ormai c’è lo screening, prevenzione serena per tutti.

Invece anno 2010, M. 54 anni, un marito amorevole ha proprio un T4.
T4N?M? per essere precisi, ma solo perché è appena arrivata e non hanno ancora fatto la TC, nessuno nutre dubbi sulla positività di quel N e quell’M. 
Le stanno facendo una biopsia al letto e gli specializzandi mi spronano ad assistere. 
Quando entro in stanza l’odore è strano, caratteristico della necrosi, scopro poi. Il chirurgo ha già predisposto tutto e quello che intravedo tra i telini verdi è a prima vista una mammella rivoltata. A una più acuta osservazione si dimostra in realtà tessuto tumorale, rigido e coriaceo che pian piano ha eroso la cute sovrastante esitando in una massa dura bianchiccia e in parte nerastra-necrotica che ricopre interamente la mammella destra. Per essere precisi se l’è mangiata, ha “afferrato colle sue branchie la preda” e non ha alcuna intenzione di abbandonarla.

La signora è pacifica e serena, per nulla inquietata dall’orrendo spettacolo, dalle facce sbigottite o schifate che la circondano e dall’armeggiare di bisturi del patologo al suo fianco. Chiacchiera del più e del meno con gli infermieri che passano le garze, ride e scherza. Il nodulo le era stato diagnosticato anni fa, ma da allora l’ha sempre e di proposito ignorato per motivi non chiari.

Per lo psichiatra è un chiarissimo caso di negazione, ora che inizia ad essere più consapevole c’è il serio rischio di un tentativo anticonservativo. Al termine della consulenza dà indicazione a smontare la maniglia della finestra della stanza.

Mi chiedo cosa abbia pensato il marito tutto questo tempo e se la consapevolezza della malattia le sia giunta all’improvviso, come una folgorazione, una mattina, guardandosi allo specchio. Mi chiedo qual è il punto di non ritorno, quando esattamente capisci che non puoi più ignorare. E cerco di immaginare l’abisso che ne segue. Molto, molto più della distanza tra terzo piano e il cortile.


*    T4 fa riferimento alla classificazione anatomo-patologica TNM dove T (seguito da un numero tra 1 e 4) indica le dimensioni e l'invasione della massa neoplastica, N l'estensione del coinvolgimento dei linfonodi e M specifica se ci sono metastasi a distanza. Il punto interrogativo o la x dopo la lettera stanno ad indicare che non è stata ancora eseguita una stadiazione. Un T4 è un tumore molto esteso, che nel caso della mammella erode i tessuti circostanti.

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