domenica 2 novembre 2014

Caro MIUR, Caro CINECA

Caro MIUR,
Caro CINECA,

Ho sostenuto il test di Medicina nel 2006 (eravamo 2700 nella mia Università per 300 posti) e l'ho superato, mi sono laureata a Luglio 2012, abilitata all'esercizio della professione a Febbraio 2013 e ho partecipato al concorso di specialità della mia regione a Luglio 2013. Il concorso non l'ho superato, non metterò in mezzo Baroni e strani complotti, diciamo che, pur essendo preparata, sono stata sfortunata.

Caro MIUR, 

hai deciso a Novembre che il concorso successivo sarebbe stato nazionale, hai aspettato Marzo per farci capire cosa volesse dire e Maggio per decidere le modalità. Poi hai atteso Luglio per comunicare che le prove sarebbero state a Ottobre.
Io intanto ho studiato, per 8 mesi, anche se non sapevo bene cosa perché la bibliografia non ce l'hai mai fatta avere. Ho studiato di tutto, sui vecchi appunti dell'Università, su libri in italiano, in inglese e in spagnolo.
Ho mandato anche il curriculum all'estero, perché alla fine ho quasi trent'anni e se non superassi il concorso neanche quest'anno non potrei permettermi altri dodici mesi di incertezza e lavori occasionali. Ma alla fine ho deciso di restare, non per viltà come sostiene chi è emigrato, anche se ovviamente in Italia ho parenti e amici, ma in parte anche perché mi piace il mio Paese, ci sto bene e vorrei lavorarci.


Caro CINECA,

mi hai rinchiuso in un aula per quattro giorni, dalle 8 alle 14 senza poter mangiare, bere o andare in bagno. Sono uscita il 31 ottobre senza aver bisogno di travestirmi da zombie per Halloween perché le mie occhiaie e il mio colorito verdastro erano fin troppo realistici. Mi sono goduta l'aria fresca come chi è in pace con la propria coscienza e sa che il peggio è passato.
Sono partita per un week end col mio fidanzato che trascuravo da mesi, ma appena scesa dall'aereo mi ha raggiunto una tua mail. "Scusate, ci siamo sbagliati, ci rincresce immensamente ma dovete rifare le prove". No, non tutte, solo un pezzo, magari quello che mi era andato meglio, quello su cui contavo per superare questo concorso. "Scusate il disagio, ma errare è umano".
Anche nel mio lavoro errare è umano, per questo prima di somministrare i farmaci si fa attenzione e si controlla in tanti. Se inverto le medicine a due pazienti i parenti mi possono denunciare, ma, ancora peggio, qualcuno può morire.


Caro MIUR,
Caro CINECA,

Non voglio fare ricorso, perché nei ricorsi, come sempre, sarà avvantaggiato qualcuno che non lo meritava e qualche meritevole resterà ingiustamente fuori. Ma provatela voi la sensazione che il futuro di dodicimila giovani non vale un doppio controllo sulle domande. Provatela voi l'amara sensazione di essere svalutati e presi in giro dallo Stato per cui vorresti lavorare per i prossimi quarant'anni.


Tratto da "Note di un universo alternativo in cui un anno fa non avessi avuto il culo di superare il concorso di specialità".