giovedì 23 gennaio 2014

viaggio al termine della burocrazia.
alla ricerca delle divise.
in un paese normale, dove ogni anno una nuova ondata di specializzandi entra a lavorare in un grosso ospedale

Oggi 23 gennaio 2014 è un grande giorno. Un giorno da segnarsi col circoletto rosso sul calendario. Finalmente dopo 5 mesi e 12 giorni dal mio ingresso in specialità ho la divisa dell'ospedale.

Ecco più o meno come è andata.


domenica 19 gennaio 2014

primo tirocinio

ho visto una ragazza di 15 anni stare maluccio poi male, poi meglio, poi così così, poi molto male. Sono stata assalita dalla madre in ansia, l'ho vista piangere nel corridoio, poi sono migliorate tutte e due, poi la ragazza è stata di nuovo male, poi molto meglio e alla fine si è affezionata tanto da non volerci salutare quando abbiamo finito il tirocinio.

Ho visto un fragile vecchietto con un cancro che non sapeva di avere arrivare con 4 drenaggi su una barella per le complicanze operatorie ed andarsene sulle sue gambe col suo cancro e senza i suoi baffoni "sa dottoressa, avevo dei bei baffi! Ma me li han fatti tagliare prima di andare in sala operatoria"

Ho visto una 92enne che andava in bicicletta e curava l'orto di casa sua con una sorella di 90 anni, una figlia di 68, un figlio di 71 e un altro figlio "che è partito con un aereo per non tornare mai più", un affermato ginecoloco con la passione per il volo schiantatosi alla guida di un turistico.

Ho visto due ragazzi della mia età vegliare il padre moribondo

Ho sentito la storia di un'egiziana da fare invidia a una telenovela: infanzia con la matrigna cattiva, ricerca della vera madre che muore per un intervento appena avevano iniziato a vivere assieme, bische clandestine, locali, fidanzati poco raccomandabili con i macchinoni e per finire un centro estetico a ivrea

ho riso alle battute di un ex criminale incredibilmente simile a totò

ho finto di credere che l'89enne del letto 21 avesse prenotato una crociera dopo le dimissioni

ho spiegato ad un ingegnere col macbook e il pigiama di seta il metodo di riva-rocci per la misurazione della pressione.

venerdì 10 gennaio 2014

DISCORSI IN CORSIA

Parte del fascino dell'ospedale sta nell'estrema variabilità delle persone ricoverate e delle loro storie. Il mondo ti passa a fianco e tu non devi fare altro che registrare con gli occhi la sua stravaganza.
Questo è un minimo estratto delle conversazioni più assurde degli ultimi anni.

Paziente biascicante pressocchè inintellegibile, dai suoi discorsi estrapoliamo qualche frase qua e là
"Io lavoravo nei servizi speciali!"

"Perchè voi credete che sia facile pilotare un aereo, ma le selezioni sono durissime! Ti mettono prima tutti in una centrifuga che gira velocissimo e poi devi scendere e camminare diritto"
"Immagino non sia facile" gli do corda io
"Eh no, infatti di 700 che si sono presentati ne hanno selezionati solo 50" e lui a quanto pare era uno di quelli.



Alcolista ricoverata per motivi internistici, per evitare la crisi di astinenza e controllare l'introito alcolico riducendolo gradualmente lasciamo che la madre le porti il liquore che le sarà somministrato a dose controllata con il resto dei farmaci, così la sua terapia, tra le altre cose, riporta GIN x 3 (30 ml h. 8.00; 14.00; 20.00). Infermiera: "Scusate ma questo GIN che avete scritto in terapia è una sigla? Perchè non so dove prenderlo, sul prontuario non lo trovo!"




"Lo sa? Io giocavo a calcio balilla con Aldo Moro! Ma voi sapete chi è Aldo Moro?"
"Sì, certo!"
"Solo che lui poi è stato più fortunato, è diventato più famoso di me!"
...ora non so che concetto di "fortuna" abbia, ma non è che poi abbia fatto tanto una bella fine...






Dexter si preoccupa dell'effetto del cortisone
paziente di circa 170 kg, col BMI e i doppi menti di dexter, il locandiere alieno di Star Wars episodio 2 (per i meno nerd tra i miei lettori trovate una comoda fotografia qui accanto).

Ricoverato per insufficienza respiratoria acuta ed edema polmonare, diuretizzato e ventilato, in pochi giorni vanta un raro successo terapeutico ed è in forma discreta.

Lo visitiamo, auscultiamo i polmoni, misuriamo pressione e saturazione, scriviamo in cartella.

"Dottore posso farle una domanda?"

"Mi dica!"
"Ma per caso mi avete dato del cortisone in questo ricovero?"
"Sì, all'inizio è possibile... per i polmoni"

"Ah ecco"
Si guarda con aria sconsolata l'enorme pancione
"Infatti ho notato che mi sono gonfiato!"




Anziana e distinta signora classe 1922 "Eh sa dottore è successo che nel cuore della notte mi sono svegliata intontita e ho pensato... certo che il Gin Tonic di ieri sera lo devo aver caricato un po' troppo! Invece era un ictus"

Disintossicarsi dagli smartphone: terapia d'urto.

1) Farsi rubare appoggiandolo incautamente in sala medici per circa 65 secondi