Tutti sanno che a quel lago
che d’un ipsilon l’imago
per lombarda terra traccia
Como volge la sua faccia
esso ha una biforcazione
fra Martino e il Resegone
che in periodo d’alluvione
spazza d’Adda il letto secco
per poi giunger fino a Lecco
nel periodo che narriamo
Lecco aveva un castellano
la fortezza, una magione
e spagnola guarnigione
che a ritmo di fandango
fè ballar in mezzo al fango
tutta la popolazione
con la vanga e col piccone
sen veniva pel budello
Don Abbondio bello bello
recitando il suo breviario
qual soleva d’ordinario
giunse al bivio che da un lato
porta a casa del curato
me nel mezzo fu fermato
da due ceffi tutti sozzi
di Rodrigo gli scagnozzi
gli riportan tal messaggio:
“dacci retta se sei saggio
di Mondella il matrimonio
per doman non s’ha da fare
non convienti di rischiare
di causare un pandemonio
e ovviamente non fiatare!”
don Abbondio si inchinava
all’intimazione brava
ed acconsentì ossequioso
al progetto criminoso
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